Dove si usano già, come e quali tecnologie sono alla base di questi collegamenti? La necessità di normare e pianificare questi spostamenti
Nell’ottobre 2021 SEA Milan Airports e Skyports, leader mondiale nella progettazione e gestione di “vertiporti” per usare i taxi volanti, hanno firmato un accordo di partnership per valutare l’opportunità di sviluppare e gestire un network di vertiporti in Italia a partire da Milano.
La cosiddetta Mobilità Aerea Avanzata (AAM) è appoggiata da ENAC, e lo scenario su cui si lavora per un sistema già funzionante ed efficace è quello del 2026, in cui Milano sarà sede olimpica.
Sono già state annunciate alcune tappe che porteranno al traguardo del 2026, con i primi vertiporti in arrivo già nel 2024, per poter eseguire i primi test su collegamenti effettivi.
Cosa sono i vertiporti e dove saranno
Questi impianti sono hub per gli atterraggi/decolli verticali, ovvero delle piattaforme multiservizio dedicate a droni merci e passeggeri (stazioni di salita/discesa dei passeggeri, di carico/scarico merci, di cambio batterie, di intervento in caso di problemi tecnici al drone), che divengono inevitabilmente a loro volta punti di interscambio modale per i passeggeri.
A Milano i due vertiporti dovrebbero sorgere in zona CityLife e in zona Porta Romana, dove nascerà il Villaggio Olimpico, mentre gli altri due previsti – più grandi – saranno a Linate e Malpensa.
In parallelo si sta muovendo anche la città di Roma, col progetto “Volocity” della società Volocopter, azienda nata nel 2011 in Germania.
Sulla stessa tipologia individuata a Roma si sta muovendo anche Torino, dove si intenderebbe collegare il “vertiporto” delle OGR all’aeroporto.